Da L.A. a Gand, la carriera di Francesca nel Graphic Design
Francesca Romana Rossi è User Experience e User Interface Designer per una nota azienda in Belgio, Aaltra. Ha studiato Graphic, Visual e Innovation Design presso la Rome University of Fine Arts e ha una grande passione per l’arte e l’innovazione. Dopo l’esperienza di M Accelerator Francesca ha trovato lavoro all’estero e ha arricchito le sue conoscenze in ambito professionale e imprenditoriale.
Francesca, quale è stato il tuo percorso di studi prima di M Accelerator?
Ho studiato Graphic Design per i primi tre anni e ho proseguito gli studi terminando la specialistica in Visual e Innovation Design. Ho sempre scelto scuole ed istituzioni con formazione artistica.
Cosa fai adesso?
In questo momento mi trovo in Belgio, ho trovato lavoro all’ estero come User Experience e User Interface Designer presso Aaltra Digital Innovation Studio, una delle migliori agenzie del luogo. Porto avanti anche altri progetti come grafica freelance per le aziende con le quali collaboro da diversi anni, tra cui anche Crateful, una Start Up di Los Angeles. Ho avuto modo di conoscere i fondatori dell’azienda proprio durante il mio programma di accelerazione negli Stati Uniti.
Come mai hai deciso di partire per Los Angeles e seguire il nostro corso?
Los Angeles è la mecca dell’arte, ero curiosa di esplorare questa città perchè ero sicura potesse lasciarmi qualcosa. Quando sono venuta a conoscenza del progetto della Regione Lazio ho deciso di mettermi alla ricerca di un’azienda negli Stati Uniti che offrisse corsi stimolanti in ambienti multidisciplinari e multiculturali. Questo perché oltre a voler acquisire nuove abilità e capire i metodi progettuali e le strategie di comunicazione americane, volevo inserirmi in un contesto che potesse aiutarmi ad apprendere la lingua insieme alla gente del luogo, imparare la loro cultura sentendomi a casa, seppur lontana migliaia di chilometri. Quando ho scoperto che M Accelerator offriva corsi di inglese integrati a quelli di autoimprenditorialità, non potevo lasciarmi sfuggire questa occasione!
In che ambito sentivi il bisogno di migliorare e acquisire nuove conoscenze?
Il corso che ho scelto era in linea con il mio percorso formativo, ma sentivo la necessità di approfondire alcune materie. Ad esempio, per me è stato molto utile frequentare le lezioni di Public Speaking, poiché non ne conoscevo l’aspetto pratico e non potevo immaginare fosse così importante per ottenere ottimi risultati all’interno di una Start Up. Così come molti strumenti derivanti dalle materie di Digital Marketing e i metodi utilizzati durante le lezioni di Business Design di Scott Hindell.
Quali sono le competenze tecniche che hai acquisito grazie al corso di M Accelerator?
Innanzitutto è stato molto utile comprendere ed applicare l’approccio americano per finalizzare i progetti di Start Up. Nel campo della User Experience in cui lavoro c’è infatti l’esigenza di creare sistemi digitali funzionali dove entra in gioco il Growth Hacking. Quando si creano nuove esperienze e nuovi sistemi bisogna far leva sui bisogni degli utenti, questo aiuta a legare il cliente ad un brand. Oggi questa metodologia, questi studi, sono davvero importanti per la crescita delle aziende, e soprattutto per i progetti che realizziamo noi designer. Dobbiamo anticipare le esigenze di un mercato, esserne i pionieri.
Come ti sei trovata con i mentor? Quale dei corsi ti è servito di più e perchè? Puoi farci degli esempi?
I mentor del mio corso erano davvero entusiasti di seguirci nei nostri progetti e tutti ci hanno aiutato a portarli avanti con positività. Questo è quello che mi ha colpito di più, il loro atteggiamento e la carica che ci trasmettevano, come ad esempio quella di Lizzy Wallace, che ci insegnato i segreti di come parlare davanti ad un pubblico, i comportamenti da evitare e quelli da adottare. Tuttavia, il corso che mi ha coinvolta maggiormente è stato proprio quello di Scott Hindell: lui è specializzato in human-centered business model design, l’ambito in cui opero anche io. È stato davvero piacevole seguire le sue lezioni, riusciva a coinvolgerci e a spiegarci in parole semplici argomenti complessi, ad esempio come riuscire a generare valore per le aziende. Ricordo che era davvero entusiasta del nostro progetto, questo perchè riuscivamo a prendere, seppur con alcune difficoltà, le direzioni nelle quali lui ci spingeva.
Credi che il corso abbia cambiato il tuo modo di lavorare? Ti ha aiutato a trovare lavoro?
Il corso ha sicuramente influito sul mio modo di lavorare. Grazie a questo corso adesso ho un metodo. So che ho ancora tanto da imparare e che bisogna aggiornarsi continuamente. I metodi progettuali possono variare con il passare degli anni grazie proprio alle scoperte di nuovi strumenti, tuttavia, una volta che un designer o un imprenditore acquisisce un metodo funzionale che opera quasi a 360°, questo facilita il lavoro. Ad esempio, mi sono trovata ad esporre, proprio ai miei datori di lavoro qui in Belgio, alcuni progetti in cui dovevo mostrare il mio approccio da Ux Designer, e il metodo che adottiamo noi è perfettamente in linea con le materie che il corso offriva. Mostrare il progetto, che ho sviluppato insieme alla mia squadra a Los Angeles, mi ha fatto acquisire molti punti rispetto agli altri candidati. Questo mi ha aiutato ad aprire una porta che per me sarà un bel trampolino di lancio qui all’estero, sia per la possibilità di crescita che ha da offrirmi questo paese, sia per migliorare la lingua. Lo stesso progetto poi mi ha aiutato ad acquisire una nuova collaborazione proprio con Crateful, la Start Up di Emanuele Ponzo e Andrea Marotti, che opera proprio a Los Angeles. Questo per me è stato l’avvenimento più importante accaduto tra le mura di M Accelerator, e tutto grazie alla presentazione finale del Pitch. Le mie grafiche sono piaciute ai fondatori della Start Up, che erano presenti nell’ultima giornata del corso, e non hanno esitato a contattarmi. Per questo motivo è importante dare sempre il massimo, qualcuno potrebbe apprezzarlo. Los Angeles è una città piena di occasioni, bisogna prenderle al volo.
Dal punto di vista personale cosa ti ha dato questa esperienza? Ti senti cambiata?
Diciamo che un viaggio così non si dimentica. Sia per le persone che conosci e con la quale ti ritrovi a passare la maggior parte del tempo, sia per la mentalità aperta del luogo, nella quale un’artista come me vivrebbe volentieri. Los Angeles è diventata la capitale mondiale dell’arte e del business. Quando la visiti non ti bastano due occhi per poterne catturare la bellezza, è un luogo divertente, curioso e stimolante sotto ogni aspetto. Purtroppo questa città ha anche i suoi lati negativi legati al caos e alla dispersione, chiunque potrebbe sentirsi solo in questa città. Il calore dei cittadini che la abitano è differente rispetto a quello che noi, nel nostro paese, ci trasmettiamo l’un l’altro. Una causa potrebbe proprio essere il fatto che Los Angeles è una città concentrata molto sul “fare business”, proprio come tutte le città più produttive del mondo.
Grazie ad M Accelerator è stato piuttosto semplice stringere rapporti con altre persone, grazie al contesto che questo acceleratore ha offerto a noi partecipanti.
Come è stata la tua esperienza a Los Angeles in generale?
Fantastica, un sogno. Ho stretto tante amicizie, persone con le quali, ancora adesso, ho un bellissimo rapporto. Ho lasciato una parte di me in quella città, che non dimenticherò mai. I viaggi in gruppo, le lezioni, le scoperte, le emozioni che provavamo ogni volta che visitavamo un luogo nuovo. Lasciarla è stato davvero difficile, mi sentivo a casa.
C’è qualche fatto, episodio o esperienza che vorresti raccontarci?
Di fatti accaduti, dai più divertenti ai più strani, ce ne sono stati molti. Io e le mie coinquiline ne abbiamo viste davvero tante. Alcuni episodi hanno avuto come protagonisti gli homeless, poiché purtroppo c’è molta povertà che colpisce gli abitanti del luogo. Altri episodi hanno avuto come protagonisti i viaggi in macchina per visitare le altre città. Un ricordo molto divertente è legato al viaggio verso Las Vegas con i miei amici, guidare sull’autostrada americana 405, il deserto, camminare sul Golden Gate Bridge a San Francisco. Che dire? La scoperta del nuovo mi ha sempre affascinata.
Cosa consiglieresti ai futuri partecipanti?
Fatelo! Sfruttate al meglio l’opportunità che un corso di accelerazione di start up, come quello di M Accelerator, ha da offrirvi. Provateci e non abbiate paura, siate curiosi, difficilmente troverete in altre città il contesto competitivo e la rete di networking che troverete a Los Angeles.
Questa esperienza all’estero vi renderà liberi, vi aprirà la mente sotto ogni aspetto lavorativo e sociale. Infine, partecipate alle attività e agli eventi di cui verrete a conoscenza, anche grazie ai docenti. Fare nuove conoscenze è infatti molto importante e potrebbe aprirvi nuovi straordinari orizzonti.
Se potessi tornare indietro, sceglierei nuovamente questa esperienza.